Biomassa - Biodiesel - Etanolo
La "pianta d'energia", quando cresce, assorbe il CO2 dall'aria e, nel momento in cui viene bruciata, il CO2 si libera creando un sistema bilanciato.
La materia secca derivante dalla coltivazione della Canapa può essere trasformata in carbonella, metanolo, metano o benzina. Il processo per fare tutto ciò si chiama “pirolisi”.
La pirolisi è stata adottata fin dagli albori della civiltà. Gli antichi Egizi praticavano la distillazione del legno da cui ricavavano catrami e acido piro - ligneo impiegati per l’imbalsamazione.
La pirolisi ha il vantaggio di usare la stessa tecnologia attualmente adottata per processare combustibili fossili grezzi e carbone. Da una parte la conversione di carbone e combustibili é più efficiente in termini di rapporto tra resa e quantità di materia impiegata; dall'altra la conversione della biomassa attraverso la pirolisi ha molti vantaggi economici ed ambientali.
La nostra canapa é il produttore numero uno di biomassa sulla terra: 10 tonnellate per acro in circa 4 mesi.
E' una pianta legnosa che contiene il 77% di cellulosa. Il legno produce invece un 60% di cellulosa. Questa pianta d'energia può essere raccolta con attrezzature già disponibili.
Se ne possono fare dei cubi modificando le macchine per la "cubatura" del fieno. Tale metodo comprime il volume, così da ridurre i costi di trasporto dal campo all'impianto di pirolisi; inoltre i cubi di biomassa sarebbero pronti per la conversione senza ulteriori trattamenti.
Nel 1937 Henry Ford creò la Hemp Body Car, in gran parte realizzata in canapa ed alimentata ad etanolo di canapa.
Lettiera in canapa per cavalli
Lettiera in canapa per conigli
Lettiera in canapa per cavie